Capitolo 3

  Signore onnipotente, Dio d'Israele, un'anima angosciata, uno spirito tormentato grida verso di te.  

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  Ascolta, Signore, abbi pietà, perché abbiamo peccato contro di te.  

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  Tu domini sempre, noi continuamente periamo.  

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  Signore onnipotente, Dio d'Israele, ascolta dunque la supplica dei morti d'Israele, dei figli di coloro che hanno peccato contro di te: essi non hanno ascoltato la voce del Signore loro Dio e a noi si sono attaccati questi mali.  

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  Non ricordare l'iniquità dei nostri padri, ma ricordati ora della tua potenza e del tuo nome,  

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  poiché tu sei il Signore nostro Dio e noi ti loderemo, Signore.  

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  Per questo tu hai riempito i nostri cuori del tuo timore perché invocassimo il tuo nome. Noi ti lodiamo ora nell'esilio, poiché abbiamo allontanato dal cuore tutta l'iniquità dei nostri padri, i quali hanno peccato contro di te.  

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  Ecco, siamo ancor oggi esiliati e dispersi, oggetto di obbrobrio, di maledizione e di condanna per tutte le iniquità dei nostri padri, che si sono ribellati al Signore nostro Dio.  

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  Ascolta, Israele, i comandamenti della vita, porgi l'orecchio per intender la prudenza.  

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  Perché, Israele, perché ti trovi in terra nemica e invecchi in terra straniera?  

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  Perché ti contamini con i cadaveri e sei annoverato fra coloro che scendono negli inferi?  

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  Tu hai abbandonato la fonte della sapienza!  

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  Se tu avessi camminato nei sentieri di Dio, saresti vissuto sempre in pace.  

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  Impara dov'è la prudenza, dov'è la forza, dov'è l'intelligenza, per comprendere anche dov'è la longevità e la vita, dov'è la luce degli occhi e la pace.  

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  Ma chi ha scoperto la sua dimora, chi è penetrato nei suoi forzieri?  

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  Dove sono i capi delle nazioni, quelli che dominano le belve che sono sulla terra?  

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  Coloro che si divertono con gli uccelli del cielo, quelli che ammassano argento e oro, in cui confidano gli uomini, e non pongono fine ai loro possessi?  

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  Coloro che lavorano l'argento e lo cesellano senza rivelare il segreto dei loro lavori?  

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  Sono scomparsi, sono scesi negli inferi e altri hanno preso il loro posto.  

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  Nuove generazioni hanno visto la luce e sono venute ad abitare il paese, ma non hanno conosciuto la via della sapienza,  

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  non hanno appreso i suoi sentieri; neppure i loro figli l'hanno raggiunta, anzi, si sono allontanati dalla sua via.  

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  Non se n'è sentito parlare in Canaan, non si è vista in Teman.  

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  I figli di Agar, che cercano sapienza terrena, i mercanti di Merra e di Teman, i narratori di favole, i ricercatori dell'intelligenza non hanno conosciuto la via della sapienza, non si son ricordati dei suoi sentieri.  

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  Israele, quanto è grande la casa di Dio, quanto è vasto il luogo del suo dominio!  

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  E' grande e non ha fine, è alto e non ha misura!  

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  Là nacquero i famosi giganti dei tempi antichi, alti di statura, esperti nella guerra;  

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  ma Dio non scelse costoro e non diede loro la via della sapienza:  

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  perirono perché non ebbero saggezza, perirono per la loro insipienza.  

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  Chi è salito al cielo per prenderla e farla scendere dalle nubi?  

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  Chi ha attraversato il mare e l'ha trovata e l'ha comprata a prezzo d'oro puro?  

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  Nessuno conosce la sua via, nessuno pensa al suo sentiero.  

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  Ma colui che sa tutto, la conosce e l'ha scrutata con l'intelligenza. E' lui che nel volger dei tempi ha stabilito la terra e l'ha riempita d'animali;  

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  lui che invia la luce ed essa va, che la richiama ed essa obbedisce con tremore.  

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  Le stelle brillano dalle loro vedette e gioiscono;  

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  egli le chiama e rispondono: «Eccoci!» e brillano di gioia per colui che le ha create.  

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  Egli è il nostro Dio e nessun altro può essergli paragonato.  

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  Egli ha scrutato tutta la via della sapienza e ne ha fatto dono a Giacobbe suo servo, a Israele suo diletto.  

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  Per questo è apparsa sulla terra e ha vissuto fra gli uomini.  

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