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Re 1 17

Re 1

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Capitolo 18

1


 

  Dopo molto tempo, il Signore disse a Elia, nell'anno terzo: «Su, mostrati ad Acab; io concederò la pioggia alla terra».  

 

 

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2


 

  Elia andò a farsi vedere da Acab. In Samaria c'era una grande carestia.  

 

 

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3


 

  Acab convocò Abdia maggiordomo. Abdia temeva molto Dio;  

 

 

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4


 

  quando Gezabele uccideva i profeti del Signore, Abdia prese cento profeti e ne nascose cinquanta alla volta in una caverna e procurò loro pane e acqua.  

 

 

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5


 

  Acab disse ad Abdia: «Và nel paese verso tutte le sorgenti e tutti i torrenti della regione; forse troveremo erba per tenere in vita cavalli e muli e non dovremo uccidere una parte del bestiame».  

 

 

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6


 

  Si divisero la regione da percorrere; Acab andò per una strada e Abdia per un'altra.  

 

 

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7


 

  Mentre Abdia era in cammino, ecco farglisi incontro Elia. Quegli lo riconobbe e si prostrò con la faccia a terra dicendo: «Non sei tu il mio signore Elia?».  

 

 

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8


 

  Gli rispose: «Lo sono; su, dì al tuo padrone: C'è qui Elia».  

 

 

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9


 

  Quegli disse: «Che male ho fatto perché tu consegni il tuo servo ad Acab perché egli mi uccida?  

 

 

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  Per la vita del Signore tuo Dio, non esiste un popolo o un regno in cui il mio padrone non abbia mandato a cercarti. Se gli rispondevano: Non c'è! egli faceva giurare il popolo o il regno di non averti trovato.  

 

 

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11


 

  Ora tu dici: Su, dì al tuo signore: C'è qui Elia!  

 

 

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12


 

  Appena sarò partito da te, lo spirito del Signore ti porterà in un luogo a me ignoto. Se io vado a riferirlo ad Acab egli, non trovandoti, mi ucciderà; ora il tuo servo teme il Signore fin dalla sua giovinezza.  

 

 

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13


 

  Non ti hanno forse riferito, mio signore, ciò che ho fatto quando Gezabele sterminava tutti i profeti del Signore, come io nascosi cento profeti, cinquanta alla volta, in una caverna e procurai loro pane e acqua?  

 

 

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14


 

  E ora tu comandi: Su, dì al tuo signore: C'è qui Elia? Egli mi ucciderà».  

 

 

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15


 

  Elia rispose: «Per la vita del Signore degli eserciti, alla cui presenza io sto, oggi stesso io mi mostrerò a lui».  

 

 

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16


 

  Abdia andò incontro ad Acab e gli riferì la cosa. Acab si diresse verso Elia.  

 

 

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17


 

  Appena lo vide, Acab disse a Elia: «Sei tu la rovina di Israele!».  

 

 

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18


 

  Quegli rispose: «Io non rovino Israele, ma piuttosto tu insieme con la tua famiglia, perché avete abbandonato i comandi del Signore e tu hai seguito Baal.  

 

 

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19


 

  Su, con un ordine raduna tutto Israele presso di me sul monte Carmelo insieme con i quattrocentocinquanta profeti di Baal e con i quattrocento profeti di Asera, che mangiano alla tavola di Gezabele».  

 

 

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20


 

  Acab convocò tutti gli Israeliti e radunò i profeti sul monte Carmelo.  

 

 

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21


 

  Elia si accostò a tutto il popolo e disse: «Fino a quando zoppicherete con i due piedi? Se il Signore è Dio, seguitelo! Se invece lo è Baal, seguite lui!». Il popolo non gli rispose nulla.  

 

 

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22


 

  Elia aggiunse al popolo: «Sono rimasto solo, come profeta del Signore, mentre i profeti di Baal sono quattrocentocinquanta.  

 

 

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23


 

  Dateci due giovenchi; essi se ne scelgano uno, lo squartino e lo pongano sulla legna senza appiccarvi il fuoco. Io preparerò l'altro giovenco e lo porrò sulla legna senza appiccarvi il fuoco.  

 

 

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24


 

  Voi invocherete il nome del vostro dio e io invocherò quello del Signore. La divinità che risponderà concedendo il fuoco è Dio!». Tutto il popolo rispose: «La proposta è buona!».  

 

 

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25


 

  Elia disse ai profeti di Baal: «Sceglietevi il giovenco e cominciate voi perché siete più numerosi. Invocate il nome del vostro Dio, ma senza appiccare il fuoco».  

 

 

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26


 

  Quelli presero il giovenco, lo prepararono e invocarono il nome di Baal dal mattino fino a mezzogiorno, gridando: «Baal, rispondici!». Ma non si sentiva un alito, né una risposta. Quelli continuavano a saltare intorno all'altare che avevano eretto.  

 

 

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27


 

  Essendo gia mezzogiorno, Elia cominciò a beffarsi di loro dicendo: «Gridate con voce più alta, perché egli è un dio! Forse è soprappensiero oppure indaffarato o in viaggio; caso mai fosse addormentato, si sveglierà».  

 

 

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28


 

  Gridarono a voce più forte e si fecero incisioni, secondo il loro costume, con spade e lance, fino a bagnarsi tutti di sangue.  

 

 

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29


 

  Passato il mezzogiorno, quelli ancora agivano da invasati ed era venuto il momento in cui si sogliono offrire i sacrifici, ma non si sentiva alcuna voce né una risposta né un segno di attenzione.  

 

 

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30


 

  Elia disse a tutto il popolo: «Avvicinatevi!». Tutti si avvicinarono. Si sistemò di nuovo l'altare del Signore che era stato demolito.  

 

 

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31


 

  Elia prese dodici pietre, secondo il numero delle tribù dei discendenti di Giacobbe, al quale il Signore aveva detto: «Israele sarà il tuo nome».  

 

 

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32


 

  Con le pietre eresse un altare al Signore; scavò intorno un canaletto, capace di contenere due misure di seme.  

 

 

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33


 

  Dispose la legna, squartò il giovenco e lo pose sulla legna.  

 

 

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34


 

  Quindi disse: «Riempite quattro brocche d'acqua e versatele sull'olocausto e sulla legna!». Ed essi lo fecero. Egli disse: «Fatelo di nuovo!». Ed essi ripeterono il gesto. Disse ancora: «Per la terza volta!». Lo fecero per la terza volta.  

 

 

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35


 

  L'acqua scorreva intorno all'altare; anche il canaletto si riempì d'acqua.  

 

 

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36


 

  Al momento dell'offerta si avvicinò il profeta Elia e disse: «Signore, Dio di Abramo, di Isacco e di Giacobbe, oggi si sappia che tu sei Dio in Israele e che io sono tuo servo e che ho fatto tutte queste cose per tuo comando.  

 

 

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37


 

  Rispondimi, Signore, rispondimi e questo popolo sappia che tu sei il Signore Dio e che converti il loro cuore!».  

 

 

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38


 

  Cadde il fuoco del Signore e consumò l'olocausto, la legna, le pietre e la cenere, prosciugando l'acqua del canaletto.  

 

 

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39


 

  A tal vista, tutti si prostrarono a terra ed esclamarono: «Il Signore è Dio! Il Signore è Dio!».  

 

 

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40


 

  Elia disse loro: «Afferrate i profeti di Baal; non ne scappi uno!». Li afferrarono. Elia li fece scendere nel torrente Kison, ove li scannò.  

 

 

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41


 

  Elia disse ad Acab: «Su, mangia e bevi, perché sento un rumore di pioggia torrenziale».  

 

 

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42


 

  Acab andò a mangiare e a bere. Elia si recò alla cima del Carmelo; gettatosi a terra, pose la faccia tra le proprie ginocchia.  

 

 

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43


 

  Quindi disse al suo ragazzo: «Vieni qui, guarda verso il mare». Quegli andò, guardò e disse. «Non c'è nulla!». Elia disse: «Tornaci ancora per sette volte».  

 

 

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44


 

  La settima volta riferì: «Ecco, una nuvoletta, come una mano d'uomo, sale dal mare». Elia gli disse: «Và a dire ad Acab: Attacca i cavalli al carro e scendi perché non ti sorprenda la pioggia!».  

 

 

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45


 

  Subito il cielo si oscurò per le nubi e per il vento; la pioggia cadde a dirotto. Acab montò sul carro e se ne andò a Izrèel.  

 

 

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46


 

  La mano del Signore fu sopra Elia che, cintosi i fianchi, corse davanti ad Acab finché giunse a Izrèel.  

 

 

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