La Bibbia

Marco 13

Marco

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Capitolo 14

1


 

  Mancavano intanto due giorni alla Pasqua e agli Azzimi e i sommi sacerdoti e gli scribi cercavano il modo di impadronirsi di lui con inganno, per ucciderlo.  

 

 

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  Dicevano infatti: «Non durante la festa, perché non succeda un tumulto di popolo».  

 

 

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3


 

  Gesù si trovava a Betània nella casa di Simone il lebbroso. Mentre stava a mensa, giunse una donna con un vasetto di alabastro, pieno di olio profumato di nardo genuino di gran valore; ruppe il vasetto di alabastro e versò l'unguento sul suo capo.  

 

 

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  Ci furono alcuni che si sdegnarono fra di loro: «Perché tutto questo spreco di olio profumato?  

 

 

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  Si poteva benissimo vendere quest'olio a più di trecento denari e darli ai poveri!». Ed erano infuriati contro di lei.  

 

 

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  Allora Gesù disse: «Lasciatela stare; perché le date fastidio? Ella ha compiuto verso di me un'opera buona;  

 

 

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  i poveri infatti li avete sempre con voi e potete beneficarli quando volete, me invece non mi avete sempre.  

 

 

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  Essa ha fatto ciò ch'era in suo potere, ungendo in anticipo il mio corpo per la sepoltura.  

 

 

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9


 

  In verità vi dico che dovunque, in tutto il mondo, sarà annunziato il vangelo, si racconterà pure in suo ricordo ciò che ella ha fatto».  

 

 

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  Allora Giuda Iscariota, uno dei Dodici, si recò dai sommi sacerdoti, per consegnare loro Gesù.  

 

 

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  Quelli all'udirlo si rallegrarono e promisero di dargli denaro. Ed egli cercava l'occasione opportuna per consegnarlo.  

 

 

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  Il primo giorno degli Azzimi, quando si immolava la Pasqua, i suoi discepoli gli dissero: «Dove vuoi che andiamo a preparare perché tu possa mangiare la Pasqua?».  

 

 

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13


 

  Allora mandò due dei suoi discepoli dicendo loro: «Andate in città e vi verrà incontro un uomo con una brocca d'acqua; seguitelo  

 

 

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14


 

  e là dove entrerà dite al padrone di casa: Il Maestro dice: Dov'è la mia stanza, perché io vi possa mangiare la Pasqua con i miei discepoli?  

 

 

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  Egli vi mostrerà al piano superiore una grande sala con i tappeti, gia pronta; là preparate per noi».  

 

 

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  I discepoli andarono e, entrati in città, trovarono come aveva detto loro e prepararono per la Pasqua.  

 

 

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  Venuta la sera, egli giunse con i Dodici.  

 

 

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  Ora, mentre erano a mensa e mangiavano, Gesù disse: «In verità vi dico, uno di voi, colui che mangia con me, mi tradirà».  

 

 

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19


 

  Allora cominciarono a rattristarsi e a dirgli uno dopo l'altro: «Sono forse io?».  

 

 

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20


 

  Ed egli disse loro: «Uno dei Dodici, colui che intinge con me nel piatto.  

 

 

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  Il Figlio dell'uomo se ne va, come sta scritto di lui, ma guai a quell'uomo dal quale il Figlio dell'uomo è tradito! Bene per quell'uomo se non fosse mai nato!».  

 

 

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22


 

  Mentre mangiavano prese il pane e, pronunziata la benedizione, lo spezzò e lo diede loro, dicendo: «Prendete, questo è il mio corpo».  

 

 

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  Poi prese il calice e rese grazie, lo diede loro e ne bevvero tutti.  

 

 

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  E disse: «Questo è il mio sangue, il sangue dell'alleanza versato per molti.  

 

 

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25


 

  In verità vi dico che io non berrò più del frutto della vite fino al giorno in cui lo berrò nuovo nel regno di Dio».  

 

 

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26


 

  E dopo aver cantato l'inno, uscirono verso il monte degli Ulivi.  

 

 

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27


 

  Gesù disse loro: «Tutti rimarrete scandalizzati, poiché sta scritto:  

 

 

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  Ma, dopo la mia risurrezione, vi precederò in Galilea».  

 

 

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  Allora Pietro gli disse: «Anche se tutti saranno scandalizzati, io non lo sarò».  

 

 

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  Gesù gli disse: «In verità ti dico: proprio tu oggi, in questa stessa notte, prima che il gallo canti due volte, mi rinnegherai tre volte».  

 

 

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31


 

  Ma egli, con grande insistenza, diceva: «Se anche dovessi morire con te, non ti rinnegherò». Lo stesso dicevano anche tutti gli altri.  

 

 

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  Giunsero intanto a un podere chiamato Getsèmani, ed egli disse ai suoi discepoli: «Sedetevi qui, mentre io prego».  

 

 

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33


 

  Prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni e cominciò a sentire paura e angoscia.  

 

 

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34


 

  Gesù disse loro: «La mia anima è triste fino alla morte. Restate qui e vegliate».  

 

 

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35


 

  Poi, andato un po' innanzi, si gettò a terra e pregava che, se fosse possibile, passasse da lui quell'ora.  

 

 

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  E diceva: «Abbà, Padre! Tutto è possibile a te, allontana da me questo calice! Però non ciò che io voglio, ma ciò che vuoi tu».  

 

 

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37


 

  Tornato indietro, li trovò addormentati e disse a Pietro: «Simone, dormi? Non sei riuscito a vegliare un'ora sola?  

 

 

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38


 

  Vegliate e pregate per non entrare in tentazione; lo spirito è pronto, ma la carne è debole».  

 

 

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39


 

  Allontanatosi di nuovo, pregava dicendo le medesime parole.  

 

 

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40


 

  Ritornato li trovò addormentati, perché i loro occhi si erano appesantiti, e non sapevano che cosa rispondergli.  

 

 

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41


 

  Venne la terza volta e disse loro: «Dormite ormai e riposatevi! Basta, è venuta l'ora: ecco, il Figlio dell'uomo viene consegnato nelle mani dei peccatori.  

 

 

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42


 

  Alzatevi, andiamo! Ecco, colui che mi tradisce è vicino».  

 

 

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43


 

  E subito, mentre ancora parlava, arrivò Giuda, uno dei Dodici, e con lui una folla con spade e bastoni mandata dai sommi sacerdoti, dagli scribi e dagli anziani.  

 

 

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44


 

  Chi lo tradiva aveva dato loro questo segno: «Quello che bacerò, è lui; arrestatelo e conducetelo via sotto buona scorta».  

 

 

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45


 

  Allora gli si accostò dicendo: «Rabbì» e lo baciò.  

 

 

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46


 

  Essi gli misero addosso le mani e lo arrestarono.  

 

 

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47


 

  Uno dei presenti, estratta la spada, colpì il servo del sommo sacerdote e gli recise l'orecchio.  

 

 

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48


 

  Allora Gesù disse loro: «Come contro un brigante, con spade e bastoni siete venuti a prendermi.  

 

 

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49


 

  Ogni giorno ero in mezzo a voi a insegnare nel tempio, e non mi avete arrestato. Si adempiano dunque le Scritture!».  

 

 

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50


 

  Tutti allora, abbandonandolo, fuggirono.  

 

 

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51


 

  Un giovanetto però lo seguiva, rivestito soltanto di un lenzuolo, e lo fermarono.  

 

 

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52


 

  Ma egli, lasciato il lenzuolo, fuggì via nudo.  

 

 

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53


 

  Allora condussero Gesù dal sommo sacerdote, e là si riunirono tutti i capi dei sacerdoti, gli anziani e gli scribi.  

 

 

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54


 

  Pietro lo aveva seguito da lontano, fin dentro il cortile del sommo sacerdote; e se ne stava seduto tra i servi, scaldandosi al fuoco.  

 

 

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55


 

  Intanto i capi dei sacerdoti e tutto il sinedrio cercavano una testimonianza contro Gesù per metterlo a morte, ma non la trovavano.  

 

 

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56


 

  Molti infatti attestavano il falso contro di lui e così le loro testimonianze non erano concordi.  

 

 

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57


 

  Ma alcuni si alzarono per testimoniare il falso contro di lui, dicendo:  

 

 

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58


 

  «Noi lo abbiamo udito mentre diceva: Io distruggerò questo tempio fatto da mani d'uomo e in tre giorni ne edificherò un altro non fatto da mani d'uomo».  

 

 

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59


 

  Ma nemmeno su questo punto la loro testimonianza era concorde.  

 

 

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60


 

  Allora il sommo sacerdote, levatosi in mezzo all'assemblea, interrogò Gesù dicendo: «Non rispondi nulla? Che cosa testimoniano costoro contro di te?».  

 

 

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61


 

  Ma egli taceva e non rispondeva nulla. Di nuovo il sommo sacerdote lo interrogò dicendogli: «Sei tu il Cristo, il Figlio di Dio benedetto?».  

 

 

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62


 

  Gesù rispose: «Io lo sono! seduto alla destra della Potenza e venire con le nubi del cielo».  

 

 

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63


 

  Allora il sommo sacerdote, stracciandosi le vesti, disse: «Che bisogno abbiamo ancora di testimoni?  

 

 

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64


 

  Avete udito la bestemmia; che ve ne pare?». Tutti sentenziarono che era reo di morte.  

 

 

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65


 

  Allora alcuni cominciarono a sputargli addosso, a coprirgli il volto, a schiaffeggiarlo e a dirgli: «Indovina». I servi intanto lo percuotevano.  

 

 

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66


 

  Mentre Pietro era giù nel cortile, venne una serva del sommo sacerdote  

 

 

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67


 

  e, vedendo Pietro che stava a scaldarsi, lo fissò e gli disse: «Anche tu eri con il Nazareno, con Gesù».  

 

 

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68


 

  Ma egli negò: «Non so e non capisco quello che vuoi dire». Uscì quindi fuori del cortile e il gallo cantò.  

 

 

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69


 

  E la serva, vedendolo, ricominciò a dire ai presenti: «Costui è di quelli».  

 

 

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70


 

  Ma egli negò di nuovo. Dopo un poco i presenti dissero di nuovo a Pietro: «Tu sei certo di quelli, perché sei Galileo».  

 

 

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71


 

  Ma egli cominciò a imprecare e a giurare: «Non conosco quell'uomo che voi dite».  

 

 

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72


 

  Per la seconda volta un gallo cantò. Allora Pietro si ricordò di quella parola che Gesù gli aveva detto: «Prima che il gallo canti due volte, mi rinnegherai per tre volte». E scoppiò in pianto.  

 

 

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Marco 15

 

 

 

 

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