La Bibbia

Corinzi 2 10

Corinzi 2

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Capitolo 11

1


 

  Oh se poteste sopportare un po' di follia da parte mia! Ma, certo, voi mi sopportate.  

 

 

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2


 

  Io provo infatti per voi una specie di gelosia divina, avendovi promessi a un unico sposo, per presentarvi quale vergine casta a Cristo.  

 

 

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3


 

  Temo però che, come il serpente nella sua malizia sedusse Eva, così i vostri pensieri vengano in qualche modo traviati dalla loro semplicità e purezza nei riguardi di Cristo.  

 

 

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4


 

  Se infatti il primo venuto vi predica un Gesù diverso da quello che vi abbiamo predicato noi o se si tratta di ricevere uno spirito diverso da quello che avete ricevuto o un altro vangelo che non avete ancora sentito, voi siete ben disposti ad accettarlo.  

 

 

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5


 

  Ora io ritengo di non essere in nulla inferiore a questi «super apostoli»!  

 

 

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6


 

  E se anche sono un profano nell'arte del parlare, non lo sono però nella dottrina, come vi abbiamo dimostrato in tutto e per tutto davanti a tutti.  

 

 

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7


 

  O forse ho commesso una colpa abbassando me stesso per esaltare voi, quando vi ho annunziato gratuitamente il vangelo di Dio?  

 

 

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8


 

  Ho spogliato altre Chiese accettando da loro il necessario per vivere, allo scopo di servire voi.  

 

 

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9


 

  E trovandomi presso di voi e pur essendo nel bisogno, non sono stato d'aggravio a nessuno, perché alle mie necessità hanno provveduto i fratelli giunti dalla Macedonia. In ogni circostanza ho fatto il possibile per non esservi di aggravio e così farò in avvenire.  

 

 

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10


 

  Com'è vero che c'è la verità di Cristo in me, nessuno mi toglierà questo vanto in terra di Acaia!  

 

 

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11


 

  Questo perché? Forse perché non vi amo? Lo sa Dio!  

 

 

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12


 

  Lo faccio invece, e lo farò ancora, per troncare ogni pretesto a quelli che cercano un pretesto per apparire come noi in quello di cui si vantano.  

 

 

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13


 

  Questi tali sono falsi apostoli, operai fraudolenti, che si mascherano da apostoli di Cristo.  

 

 

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14


 

  Ciò non fa meraviglia, perché anche satana si maschera da angelo di luce.  

 

 

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15


 

  Non è perciò gran cosa se anche i suoi ministri si mascherano da ministri di giustizia; ma la loro fine sarà secondo le loro opere.  

 

 

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16


 

  Lo dico di nuovo: nessuno mi consideri come un pazzo, o se no ritenetemi pure come un pazzo, perché possa anch'io vantarmi un poco.  

 

 

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17


 

  Quello che dico, però, non lo dico secondo il Signore, ma come da stolto, nella fiducia che ho di potermi vantare.  

 

 

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18


 

  Dal momento che molti si vantano da un punto di vista umano, mi vanterò anch'io.  

 

 

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19


 

  Infatti voi, che pur siete saggi, sopportate facilmente gli stolti.  

 

 

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20


 

  In realtà sopportate chi vi riduce in servitù, chi vi divora, chi vi sfrutta, chi è arrogante, chi vi colpisce in faccia.  

 

 

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21


 

  Lo dico con vergogna; come siamo stati deboli! anch'io.  

 

 

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22


 

  Sono Ebrei? Anch'io! Sono Israeliti? Anch'io! Sono stirpe di Abramo? Anch'io!  

 

 

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23


 

  Sono ministri di Cristo? Sto per dire una pazzia, io lo sono più di loro: molto di più nelle fatiche, molto di più nelle prigionie, infinitamente di più nelle percosse, spesso in pericolo di morte.  

 

 

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24


 

  Cinque volte dai Giudei ho ricevuto i trentanove colpi;  

 

 

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25


 

  tre volte sono stato battuto con le verghe, una volta sono stato lapidato, tre volte ho fatto naufragio, ho trascorso un giorno e una notte in balìa delle onde.  

 

 

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26


 

  Viaggi innumerevoli, pericoli di fiumi, pericoli di briganti, pericoli dai miei connazionali, pericoli dai pagani, pericoli nella città, pericoli nel deserto, pericoli sul mare, pericoli da parte di falsi fratelli;  

 

 

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27


 

  fatica e travaglio, veglie senza numero, fame e sete, frequenti digiuni, freddo e nudità.  

 

 

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28


 

  E oltre a tutto questo, il mio assillo quotidiano, la preoccupazione per tutte le Chiese.  

 

 

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29


 

  Chi è debole, che anch'io non lo sia? Chi riceve scandalo, che io non ne frema?  

 

 

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30


 

  Se è necessario vantarsi, mi vanterò di quanto si riferisce alla mia debolezza.  

 

 

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31


 

  Dio e Padre del Signore Gesù, lui che è benedetto nei secoli, sa che non mentisco.  

 

 

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32


 

  A Damasco, il governatore del re Areta montava la guardia alla città dei Damasceni per catturarmi,  

 

 

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33


 

  ma da una finestra fui calato per il muro in una cesta e così sfuggii dalle sue mani.  

 

 

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Corinzi 2 12

 

 

 

 

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